Santa Chiara



Chiara Offreduzzo venne alla luce ad Assisi nei primi mesi del 1193. 
Il padre era Messer Favarone (ma sul quadro con la vita di Santa Chiara il nome è Favorino) di Offreduzzo, mentre la madre era Madonna Ortolana dei Sciffi. 
Gli Offreduzzo abitavano nei pressi del Duomo di San Rufino. 
Il folclore misto a leggenda ci narra che il nome di Chiara non fu scelto a caso ... e, nel nostro caso, nemmeno il termine venne alla luce. Madonna Ortolana era andata a pregare come faceva ogni giorno presso il Duomo di San Rufino. Avvicinandosi il tempo del travaglio cercava nella preghiera la forza d'animo per superare il parto (ricordiamo che all'epoca molte donne morivano o durante il parto e subito dopo per setticemia) 

E mentre pregava le parve di sentire una una voce che Le disse:
 

"... non aver paura perchè partorirai felicemente una Chiara

         luce che illuminerà la luce stessa"


Restata orfana di padre Chiara continuò a vivere ad Assisi insieme alla madre ed alle tre sorelle Penenda, Agnese e Beatrice.
Nonostante le nobili origini della madre la vita per una famiglia di cinque femmine nel 1200 non era facile, anzi. All'epoca le opzioni erano solo due o ci si sposava giovanissime o si finiva in convento altrettanto giovanissime Chiara, bionda e bella, era destinata a sposarsi e fin all'età di 15 anni Le era stato combinato il matrimonio.
Ma Chiara non ne voleva sapere di questo matrimonio combinato con un uomo che non conosceva e ne voleva.  In Lei c'era tutto lo spirito di Francesco a cui era giunta attraverso i racconti del cugino Rufino.
Rufino era uno dei primi discepoli ed oggi riposa, vicino a San Francesco, nella Tomba Cripta sotto la Basilica Inferiore di Assisi. 
Sono noti diversi incontri avvenuti tra Chiara e Francesco.  In uno erano presenti Chiara con l'amica Bona di Guelfuccio e Francesco insieme frate Filippo Longo e fu durante questi incontri che Chiara decise che il Suo Sposo sarebbe stato il Signore Gesù
Per qualche tempo il matrimonio poteva essere rimandato, ma ormai Chiara ha 18 anni che per lo stile di vita dell'epoca era un'età in cui si rimaneva zitella. 

E' il 28 marzo 2011 (o 2012?) ... la sera della Domenica delle Palme. Chiara ha appena compiuto 18 anni quando scappa da casa "passando dalla porta del morto" ed, insieme a Pacifica di Guelfuccio che l'attendeva in strada, raggiunge Francesco ei suoi compagni alla Porziuncola. 
E' molto probabile che il Vescovo Guido fosse a conoscenza della scelta di Chiara e, già per il fatto che non aver avverto la famiglia, a suo modo la aveva approvata. 

Rapidamente si consumano l'atto del cambio delle vesti ed il taglio (tosatura) dei biondi capelli, a cui seguì la vestizione del saio, la introdusse alla Regola. Da quel giorno anche per Lei l'unica Regola fu la fedeltà a "Sorella Povertà". 
Francesco, memore dei fatti successivi alla Sua "fuga da casa", nascose Chiara in conventi amici prima al monastero Benedettino di San Paolo, che si rivelò una fortezza inespugnabile per i parenti comandati dallo zio Monaldo e poi, dopo che le acque si furono calmate, presso il monastero di Sant'Angelo di Panzo sul Subasio. 

Ma gli eventi precipitarono quando anche la sorella minore Agnese, che all'epoca aveva 16 anni, dopo essere andata a trovare Chiara in convento decise di non tornare più a casa e di voler invece stare con Chiara. 
Per messere Monaldo perdere una sorella fu un danno ... perderne due un disastro sia come immagine e sia come capacità di comando e controllo della famiglia. 
Monaldo, insieme a servi e parenti, intervennero decisi e si fecero restituire dalle Suore la giovane Agnese.
Presero la giovane per trascinarla via ma, miracolo!, Agnese diventò più pesante del ferro e, nonostante i servi ed i parenti fossero in molti, non riuscirono a muoverla di un millimetro. A Monaldo, che aveva sollevato il braccio per menarla, rimase paralizzato l'arto. 
Capito che era intervenuto qualcosa di soprannaturale i parenti fuggirono e Chiara, che aveva seguito il gruppo sulla strada del ritorno si avvicinò in sicurezza ad Agnese e Le disse: 


Sorella, quanto ho pregato per te! 

E lo Sposo Gesù mi ha esaudita. 

Eccoci ormai perfettamente libere. 

Vieni Egli ci attende


Era il maggio del 1211 quando entrambe ormai al sicuro si trasferirono in San Damiano. 
Aveva inizio al monastero delle "Povere Dame" ed il Monastero prenderà il nome di Santa Maria di San Damiano. Chiara ed Agnese saranno quindi le prime Damiatine. 
Dopo poco anche Bona, Pacifica, Benvenuta, Balvina, Cecilia, Filippa raggiungono Chiara e Beatrice a San Damiano.
Mentre Agnese girerà, il mondo predicando e costruendo monasteri, Chiara non si muoverà praticamente mai da San Damiano. Nel 1216 Chiara è quasi costretta da San Francesco a diventare Abbadessa. 
Non esiste una Regola per le "Povere Dame" e quindi deve appoggiarsi alla Regola Benedettina e dal 1219 alle Costituzioni Ugoliniane.

L'ispirazione Francescana è mantenuta tramite il "Privilegium Paupertatis" e le proprie "Observantiae regulares".

Nel 1224 Chiara si ammala di una malattia da cui non guarirà mai più fino alla morte. 
Anche la terza sorella di Chiara, Beatrice, con la madre Ortolana raggiungono in monastero Chiara ed Agnese e si fanno Damiatine. Solo Penenda non entrò in convento e se ne perse la sorte.

Nel 1240 Santa Chiara usa il suo corpo, con in mano la cassetta con il Corpo di Cristo, per fermare le truppe imperiali saracene di Federico II che tentavano di violare il convento di San Damiano (erano già nel chiostro).
Qui la storia si mischia con la leggenda c'è chi scrive che Chiara sbaragliò le truppe imperiali con la sola forza della preghiera, altri scrivono più semplicemente che le stesse truppe si ritirarono. 


08 Agosto 1253 Papa Innocenzo IV fa visita a Chiara ormai morente. 

09 Agosto 1253 Papa Innocenzo IV concede ed invia a Chiara la bolla di approvazione della Bolla 
addivenne come essa desiderava: 


che potesse ponere essa bolla alla bocca Sua e poi de l'altro di morire


11 Agosto 1253, verso sera, Chiara morì nel monastero di Santa Maria di San Damiano dove aveva praticamente passato 41 anni della Sua vita.

Al Suo capezzale c'erano alcuni dei primi compagni di San Francesco: Frate Angelo, Frate Leone e Frate Ginepro. 

Le Sue ultime parole furono ... 


Va' sicura e in pace, anima mia benedetta! 

Colui che T'ha creato e santificato, Ti ha amato sempre 

teneramente come la madre al figliolo piccolino. 

E Tu, Signore, sia benedetto perocchè ma hai creata!


Anche la salma di Chiara, come accadde a quella di San Francesco, fu trasportata alla chiesa di San Giorgio in Assisi. Papa Innocenzo IV officiò direttamente la Messa solenne.

Affranta dalla perdita della Sorella anche Agnese, dopo pochi giorni morì, quasi a seguirla come aveva fatto 42 anni prima in San Damiano. 

Nel 1255 Santa Chiara fu proclamata Santa ad Anagni da Papa Alessandro IV.  

Dal 1260 il Corpo di Santa Chiara è esposto alla venerazione dei fedeli nella cripta sita sotto l'altare maggiore della omonima Basilica.

Ogni anno l'11 agosto ad Assisi viene festaggiata Santa Chiara, co-patrona di Assisi insieme a San Rufino.